“Vaca Mora” a Trenitalia. Il Tar: «Giusto l’affidamento». Respinto il ricorso di Arriva

Martedì 29 Agosto 2023 di Angela Pederiva
“Vaca Mora” a Trenitalia. Il Tar: «Giusto l’affidamento». Respinto il ricorso di Arriva

VENEZIA - I pendolari dovranno attendere la prossima estate per poter salire sui nuovi “Minuetto” lungo le linee ferroviarie Adria-Mestre-Venezia, Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona.

Fino ad allora bisognerà accontentarsi dei vecchi convogli della “Vaca mora”: è la conseguenza del contenzioso promosso da Arriva Italia Rail contro Infrastrutture Venete e nei confronti di Trenitalia, che per mesi ha tenuto congelata l’effettiva aggiudicazione del servizio di trasporto pubblico locale per il decennio 2023-2032, fra memorie e contro-memorie delle aziende concorrenti sulle rispettive proposte. Molto rumore per nulla, almeno a leggere la sentenza pubblicata ieri, con cui il Tar del Veneto ha respinto il ricorso e ha sbloccato la procedura, al netto ovviamente del possibile appello al Consiglio di Stato che allungherebbe ulteriormente il ritardo di un anno già accumulato a causa delle carte bollate.


LA GARA
Indetta all’inizio del 2022, la gara europea sembrava conclusa nel gennaio scorso, quando l’offerta economicamente più vantaggiosa era stata reputata quella di Trenitalia: 167 milioni di euro, grazie a un ribasso del 7,52%. Arriva aveva però chiesto prima l’accesso agli atti e poi l’annullamento dell’affidamento. Un duello tra colossi, che si erano già sfidati anche davanti all’Antitrust. Non a caso l’impresa del gruppo Deutsche Bahn aveva fatto presente ai giudici amministrativi che l’azienda della galassia Ferrovie dello Stato aveva ricevuto sei multe dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratiche commerciali scorrette nei confronti dell’utenza e, in particolare, per abuso di posizione dominante in relazione al maxi-appalto per i servizi di trasporto ferroviario in Veneto indetto dalla Regione.


I RILIEVI
Si trattava di una «sanzione pecuniaria simbolica» di 1.000 euro, sulla quale è ancora pendente l’impugnazione, per una condotta che secondo Arriva avrebbe assicurato a Trenitalia «un vantaggio competitivo» tale da consentirle di «calibrare l’offerta con maggiore precisione e superare agevolmente gli altri concorrenti». Invece per il Tar la stazione appaltante e cioè Infrastrutture Venete, società controllata dalla Regione, ha correttamente «tenuto conto della natura delle violazioni, del tempo trascorso dalla loro commissione, del loro carattere non definitivo e della non immediata se non del tutto assente sovrapponibilità rispetto alla procedura in esame». Un altro rilievo riguardava il fatto che il parere sulla congruità del Piano economico finanziario di Trenitalia era stato predisposto da Ruggiero Pinto, un presente da dirigente del ministero delle Infrastrutture e un passato da sindaco effettivo del collegio di Trenitalia, il che avrebbe generato un conflitto di interessi secondo Arriva; ma il Tribunale ha osservato che quella carica è stata «ricoperta per il solo triennio dal 2007 al 2009, circostanza che impone di escludere, a distanza di ben 13 anni, la sussistenza di interferenze che possano giustificatamente compromettere la percezione di tale soggetto come figura terza». Quanto al merito del Pef, «le critiche rivolte da Arriva (neppure sostenute da un’adeguata disamina tecnica) non appaiono idonee a inficiare il positivo giudizio espresso dalla commissione di gara», hanno stabilito i giudici amministrativi di primo grado.


IL SERVIZIO
Ce ne sarà pure un secondo? «Spero che la questione si chiuda qui – ha commentato l’assessore regionale Elisa De Berti – fatto salvo ovviamente il pieno diritto di presentare ricorsi e appelli. Siamo contenti che siano state riconosciute le nostre ragioni. Adesso con Trenitalia e Infrastrutture Venete intendiamo migliorare il servizio quanto prima». Palazzo Balbi spererebbe di farcela prima del “Treno del mare”, quindi per giugno del 2024.
 

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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