«Noi e Ayrton», i fratelli Carraro raccontano quella volta di Senna alla fabbrica di Padova

Mercoledì 1 Maggio 2024 di Gabriele Pipia
«Noi e Ayrton», i fratelli Carraro raccontano quella volta di Senna alla fabbrica di Padova

PADOVA - «Ricorderemo sempre la prima cena con lui, a Castel San Pietro dove si fermava spesso a dormire. Emozionati e onorati, ci presentiamo eleganti con l’abito da sera. Lui ci guarda e ci avvisa: “Toglietevi subito la giacca e la cravatta. Quando parlate con me vi voglio comodi e sportivi”. Ci ha fatto sentire immediatamente a nostro agio». 
È uno dei mille aneddoti con cui i fratelli Carraro raccontano un rapporto di lavoro diventato un’incredibile amicizia. Il primo maggio 1994 Ayrton Senna moriva a Imola e il suo ultimo evento pubblico, tre giorni prima della gara, fu una doppia tappa padovana proprio per andare da loro. “Magic” arrivò in Veneto ospite dell’azienda Cicli Carraro per il lancio di una nuova linea di biciclette che portava il suo nome.

Un giro in fabbrica e poi la conferenza stampa, la raffica di autografi, gli abbracci del pubblico. Non lo sapeva nessuno, ma sarebbero stati gli ultimi. 

IL CONTRATTO

Per inquadrare questa storica testimonianza bisogna partire dall’azienda. Cicli Carraro, fondata da Giovanni Carraro nel 1923 e poi passata di mano per tre generazioni, a metà anni Novanta rappresentava un marchio affermato. Alla guida c’era Enrico Carraro, in prima linea anche i due fratelli Giovanni e Andrea. L’azienda rimase in vita fino al 2009 quando venne acquisita dal gruppo Accell, ma resterà per sempre legata al nome di Senna. 
«Tutto nacque dal fatto che Senna aveva una fondazione dedicata alla raccolta fondi per i bambini poveri del Brasile - racconta Giovanni -. A creare il contatto con noi fu Amedeo Colombo, all’epoca presidente di Shimano Italia. Ci disse che Senna era grande appassionato di ciclismo e stava cercando un’azienda per creare una linea che andasse a supportare la fondazione. Tanti si chiesero perché proprio noi, un’azienda famigliare con 40 dipendenti e non un colosso mondiale. La risposta è che Senna cercava proprio questo: un’azienda di medie dimensioni con responsabili chiari e tanto margine per creare qualcosa di nuovo. Era il 1993. Ci incontrammo e scattò subito un grande feeling. Nacque così il co-branding “Senna by Carraro” con quattro modelli di bici. La top di gamma aveva i colori del Brasile come il suo celebre casco».

LA GIORNATA

È la premessa per raccontare quella giornata indimenticabile: giovedì 28 aprile 1994, il blitz di Senna a Padova. «Arrivò con un volo privato da Bologna all’aeroporto Allegri e poi si spostò in elicottero a Saccolongo per visitare la fabbrica. Sempre in elicottero tornò a Padova, all’hotel Sheraton dove fece la conferenza stampa - continua Giovanni -. Rimanemmo tutti colpiti dalla sua umanità. Il suo staff gli metteva fretta perché aveva dei tempi molto stretti, ma lui si fermava con tutti. Parlava bene l’italiano e raramente ho visto un campione di quel calibro così disponibile con chiunque». 

IL LEGAME

Andrea Carraro creò un legame solidissimo con la famiglia Senna. «Il sabato ero a Imola per le prove, quando morì il suo collega Ratzenberger Senna rimase molto colpito. La domenica, dopo la gara, avremmo dovuto fare un nuovo lancio della nostra collaborazione ma già da sabato capimmo che era un momento molto delicato».

L’ULTIMA CURVA

Poi la gara, la Williams che finisce fuori pista nella maledetta curva del Tamburello, le ore di angoscia e la notizia della morte. «Ero davanti alla tv e quel momento non lo scorderò mai - continua Andrea -. Per tutti moriva un enorme campione, per me anche un vero amico. Con la famiglia Senna tenemmo dei rapporti e proseguì il progetto per la fondazione, ma ovviamente non era più la stessa cosa». A rimanere intatto fu l’affetto degli appassionati. «Nei mesi successivi ci fu un vero pellegrinaggio nella nostra azienda e ricordo bene un padre arrivato apposta dal Sudafrica con il figlio. Quel ragazzino aveva un tatuaggio sulla schiena: Senna forever».

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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