Rigassificatore Rovigo, BlackRock c'è: impianto valutato 880 milioni

Trattative alle battute finali tra il fondo ed ExxonMobil per il 70% di Adriatic Lng

Venerdì 10 Novembre 2023 di Maurizio Crema
Rigassificatore Rovigo, BlackRock c'è: impianto valutato 880 milioni

VENEZIA - Il fondo americano BlackRock avrebbe chiuso l'acquisizione del rigassificatore di Porto Levante (Rovigo), il più grande d'Italia con oltre 9 miliardi di metri cubi all'anno valutato circa 880 milioni. Il colosso ExxonMobil sarebbe pronto a cedere il suo 70,69% di Adriatic Lng, la società che controlla l'infrastruttura veneta, a BlackRock, mentre la partecipazione di Qatar Energy (22%) andrebbe in toto o in parte al terzo azionista Snam, che già detiene oltre il 7,3% del capitale e così salirebbe al 30% esercitando in toto la prelazione.

L'Ad Stefano Venier: «Non conosciamo ancora i contratti tra le parti - ha spiegato il manager ieri - ma siamo interessati». C'è in primo luogo da valutare il prezzo di vendita. Il fondo americano secondo indiscrezioni di Mf avrebbe sbaragliato la cordata Vtti composta dal gruppo Vitol, Ifm Investors e Adnoc. BlackRock, assistito dall'advisor Goldman Sachs, aveva già avviato una trattativa in esclusiva con ExxonMobil (assistita a sua volta da Rothschild) per rilevare la sua quota del 70,69%. L'accordo raggiunto tra il fondo e la multinazionale dovrebbe valutare l'intero asset 880 milioni di euro. Snam salendo al 30% potrebbe esercitare un ruolo importante in Adriatic, rivendicare anche una presenza in cda e, soprattutto, presidiare per conto dell'Italia un'infrastruttura strategica nell'ottica dell'approvvigionamento energetico e dell'indipendenza in questo campo cruciale. La prelazione, però, sarebbe esercitabile dopo che ExxonMobil avrà concluso l'accordo con BlackRock. Exxon, interpellata tramite un suo portavoce, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. La trattativa se non chiusa sarebbe in ogni caso alle battute finali.


STRATEGICO
Secondo le indiscrezioni, all'investimento di BlackRock dell'ordine di 550 milioni potrebbe essere sottratta una cifra corrispondente ai dividendi da pagare agli attuali soci per il 2023. Lo scorso anno Adriatic Lng ha riportato conti in netta crescita dopo il buio del Covid, registrando un ebitda record di 160 milioni e pagando dividendi per 61,3 milioni. Il balzo della marginalità è dovuto a ricavi commerciali superiori alla media per via dei prezzi e domanda di gas elevati. Nel 2021 l'ebitda era di 71,5 milioni, nel 2020 di 77 milioni. Da indiscrezioni sembrerebbe che BlackRock stia definendo un finanziamento di 600-650 milioni di euro con un pool ristretto di banche, tra cui Intesa Sanpaolo e Natixis.
Adriatic Lng è una società italiana costituita nel 2005 per gestire il rigassificatore al largo di Porto Levante promosso da Edison entrato in funzione nel 2009. Situato nell'alto Mare Adriatico, a circa 15 chilometri dalla costa veneta, il terminale è collegato alla rete di distribuzione nazionale tramite un metanodotto. Appoggiato sul fondo marino a una profondità di circa 29 metri, è una piattaforma lunga 375 metri e larga 115. Il ponte principale è a 18 metri sopra il livello del mare. Adriatic Lng ha presentato al ministero dell'Ambiente un progetto per passare a gestire da 9 a 9,6 miliardi di metri cubi di gas l'anno senza interventi particolari. E rimane in attesa di avviare l'investimento da 150 milioni, annunciato nel 2022, per l'espansione della capacità a 11 miliardi. Gli altri rigassificatori attivi in Italia sono a La Spezia e a Livorno, nel giro di 2 anni dovrebbero aggiungersi anche Piombino e Ravenna.

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